![]() |
Anno: 2017 Episodi: 16 Categoria: KDrama |
Buon lunedì cari lettori! Finalmente (per modo di direxD) sono tornata dal mare e torno qui sul blog a stressarvi. E quale modo migliore di tornare che non con una nuova CineRecensione??
Ovviamente, eccovi un bel drama. Questo è stato l'ultimo visto prima di partire per le vacanze e ci tengo proprio a condividere con voi la mia opinione, perchè ho trovato un prodotto molto più complesso e articolato dei precedenti.
Han Se Ju è definito "lo Stephen King coreano". Come una macchina, sforna un capolavoro dopo l'altro, ma sempre mantenendosi freddo e distante da tutti. Nonostante sia giovane, bello e di successo (e anche bello arrogantexD), Se Ju non si lascia avvicinare da nessuno. L'unico momento in cui avviene, è per un imprevisto: Jeon Seol, che si ritiene la sua fan numero uno, per lavoro si ritrova a consegnargli un misterioso pacco proveniente da Chicago. Il primo fra i due non solo non è dei migliori, ma coinciderà anche con l'inizio di un tremendo blocco dello scrittore che colpirà Se Ju e con l'apparizione di fenomeni inspiegabili che culmineranno con la comparsa del misterioso Yoo Jin Oh.
Questo drama non solo mi è piaciuto moltissimo, ma credo potrebbe tranquillamente reggere il paragone con molte serie tv occidentali. Sempre mantenendo quella leggerezza tipica del drama e i tratti tipici di questo genere di produzione, unisce una colonna sonora da lacerare il cuore a una trama estremamente complessa, dove sovrannaturale, Storia e approfondimento dei personaggi si sposano alla perfezione.
La prima cosa che mi ha colpito è che il drama ha un inizio decisamente più lento degli altri visti finora. I personaggi vengono introdotti gradualmente e le story-line emergono con lentezza dal quadro che viene man mano delineandosi. Gli eventi si accumulano, la situazione precipita e all'improvviso lo spettatore si ritrova coinvolto in una storia che segue diversi piani temporali, introdotti in maniera non lineare e volutamente ambigua. Lo spettatore riesce a mettere in fila gli avvenimenti solo nelle ultime puntate e per tutto il drama si ritrova a chiedersi, fianco a fianco coi personaggi, cosa sia successo.
Nonostante i personaggi siano vari, gli effettivi protagonisti sono tre: Se Ju, Jeon Seol e Jin Oh. Se i primi due sono normalissime persone, Jin Oh è sicuramente una figura molto più complessa: è un ponte di congiunzione fra passato e futuro. Scatenati dalla riapparizione di Jin Oh, i ricordi di una vita passata e mai davvero dimenticata cominciano a riemergere, tessendo una tela di amori, amicizie, tradimenti e grandi ideali. Il compito di Jin Oh è scoprire come sia morto e per farlo non può che affidarsi alla memoria recalcitrante di quelli che, nella Corea degli anni '30, erano i suoi migliori amici. Ma non solo: tutti e tre facevano parte di un gruppo di rivoltosi che si batteva per la libertà della Corea, in quel periodo sotto il controllo dei giapponesi.
Come dicevo, la storia segue due diversi piani temporali. Nel presente, Se Ju deve fare i conti con un passato doloroso che non lo vuole lasciare andare e con una crisi profonda che lo colpisce dove fa più male: la scrittura. Lentamente il suo personaggio si sgretola, combattendo contro ricordi che non vuole riconoscere e il gelo della sua solitudine. A metterlo in crisi è Jeon Seol, che come un tornado irrompe nella sua vita e la rende più caotica, certo, ma anche molto più interessante; e poi Jin Oh, che rappresenta il fantasma di tutto ciò che più odia. Anche il loro incontro è tutto meno che semplice, perchè Se Ju è estremamente ostile e non capisce cosa voglia quest'uomo che sembra comparire ovunque e che pare nascondergli molte cose.
Più intricate sono le vicende ambientate negli anni '30. Innanzitutto perchè ci viene narrata in scene singole, che all'inizio non paiono legate da altro che dalla presenza sempre dei soliti personaggi, ma che piano piano acquista un senso. E quello che ci viene raccontato è incredibilmente interessante, anche per lo stesso Se Ju. La storia di quegli avvenimenti sepolti nel passato torna materia viva nel momento in cui Se Ju la traspone su carta, con un unico obiettivo: scoprire il finale. Com'è morto Jin Oh? Perchè Jeon Seol ricorda di avere ucciso qualcuno che amava? Soprattutto, chi ha ucciso? Chi ha tradito i ribelli?
Queste sono solo alcune delle tante domande che affollano la testa dei protagonisti e che troveranno risposta solo alla fine.
A questa complessità temporale, si unisce l'approfondimento di temi più profondi.
Il primo è la Storia della Corea. Poco nota qui in Occidente, è ovviamente molto più viva nei ricordi di coloro che l'hanno vissuta. Invasi dai giapponesi, i coreani lottano per la propria indipendenza, sognando una Corea finalmente libera. I ribelli sono giovani di ogni classe ed estrazione sociale. Al Carpe Diem, il localo dove si riuniscono, nascono amicizie improbabili e amori contrastati, mentre si lotta per la libertà.
Un'altra riflessione che nasce vedendo questo drama: l'importanza del passato nel definirci. Imprigionato nel passato, Jin Oh vede i suoi amici cambiare e andare avanti, realizzando finalmente il desiderio più profondo espresso da tutti e tre: essere insieme in una Corea libera, avere seconde possibilità in tempi migliori. Nonostante tutto, però, Se Ju e Jeon Seol sono solo parzialmente i due giovani che hanno combattuto così tanti anni prima. I sentimenti che nascono sono vecchi e nuovi a un tempo e confermano solo che i legami, quelli veri e autentici, possono sopravvivere a tutto.
Perfino alla morte, in questo caso.
Questo drama è struggente, questa è la definizione giusta. Il personaggio di Jin Oh, in particolare, è carico di una malinconia e di un rimpianto che lacerano il cuore. Vedendo questo drama non si può non riflettere sull'amicizia, prima ancora che sull'amore. Ancora, sui legami che trascendono la morte e si rinnovano anche dopo, anche se con sempre diversi aspetti. Un drama poetico, delicato, commovente. Se non avessi il cuore duro come la pietra, in più punti avrei pianto da far male al cuore.
Concludo con qualche ost*-*
Più intricate sono le vicende ambientate negli anni '30. Innanzitutto perchè ci viene narrata in scene singole, che all'inizio non paiono legate da altro che dalla presenza sempre dei soliti personaggi, ma che piano piano acquista un senso. E quello che ci viene raccontato è incredibilmente interessante, anche per lo stesso Se Ju. La storia di quegli avvenimenti sepolti nel passato torna materia viva nel momento in cui Se Ju la traspone su carta, con un unico obiettivo: scoprire il finale. Com'è morto Jin Oh? Perchè Jeon Seol ricorda di avere ucciso qualcuno che amava? Soprattutto, chi ha ucciso? Chi ha tradito i ribelli?
Queste sono solo alcune delle tante domande che affollano la testa dei protagonisti e che troveranno risposta solo alla fine.
A questa complessità temporale, si unisce l'approfondimento di temi più profondi.
Il primo è la Storia della Corea. Poco nota qui in Occidente, è ovviamente molto più viva nei ricordi di coloro che l'hanno vissuta. Invasi dai giapponesi, i coreani lottano per la propria indipendenza, sognando una Corea finalmente libera. I ribelli sono giovani di ogni classe ed estrazione sociale. Al Carpe Diem, il localo dove si riuniscono, nascono amicizie improbabili e amori contrastati, mentre si lotta per la libertà.
Un'altra riflessione che nasce vedendo questo drama: l'importanza del passato nel definirci. Imprigionato nel passato, Jin Oh vede i suoi amici cambiare e andare avanti, realizzando finalmente il desiderio più profondo espresso da tutti e tre: essere insieme in una Corea libera, avere seconde possibilità in tempi migliori. Nonostante tutto, però, Se Ju e Jeon Seol sono solo parzialmente i due giovani che hanno combattuto così tanti anni prima. I sentimenti che nascono sono vecchi e nuovi a un tempo e confermano solo che i legami, quelli veri e autentici, possono sopravvivere a tutto.
Perfino alla morte, in questo caso.
Questo drama è struggente, questa è la definizione giusta. Il personaggio di Jin Oh, in particolare, è carico di una malinconia e di un rimpianto che lacerano il cuore. Vedendo questo drama non si può non riflettere sull'amicizia, prima ancora che sull'amore. Ancora, sui legami che trascendono la morte e si rinnovano anche dopo, anche se con sempre diversi aspetti. Un drama poetico, delicato, commovente. Se non avessi il cuore duro come la pietra, in più punti avrei pianto da far male al cuore.
Concludo con qualche ost*-*
Quest'ultima è la mia preferita, è meravigliosa (mi è dispiaciuto non trovare il lyrics, lo trovo perfetto proprio per questo drama*-*) e fa da colonna sonora a una delle scene più commoventi (per me) del drama: il momento in cui Jeon Seol vede per la prima volta Jin Oh.
Io la metto perchè voglio disperarmi riguardandola, ma credo che non sia troppo comprensibile per chi non ha visto il dramaxD In ogni caso, eccola*-*
E con questo è tutto!
Al prossimo articolo:-*
Virginia